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marți, 3 mai 2016

lia e una linea retta

lia aspettava da lunedì mattina
la sua stupenda solitudine
entrare dalla porta di legno del secondo piano
e quando la luce chiudeva le palpebre
ogni venerdì sera
non ha mai dormito nel suo letto

il divano della cucina che dava sulla strada
le teneva le mani e le parlava degli altri
ma il divano non era a casa
e nemmeno lei era a casa
e lei non gli parlava in italiano
e lui non le parlava in rumeno

lia aspettava impaurita che dalla porta di legno
entrasse il nero che fuma marijuana dietro l’angolo
e che avrebbe voluto palpeggiarla ogni volta che la vedeva

finché non ha più amato le linee rette
né tantomeno i segmenti
anzi, no! mai i segmenti
ed è perché non le piacciono i segmenti
che teme la morte

su ritmi di blues
ascolta oggi i silenzi da un’altra stanza che
non le parla in rumeno
i silenzi da una stanza nel
centro del mondo
perché dovunque si trovasse
sarebbe lì il centro del mondo
e lia ha bisogno di assoluto
e vorrebbe addormentarsi
ma perché questa notte è una linea retta
la spaventa il punto
non le basta più l’aria
le sono finite
le solitudini piane

Testo originale in rumeno QUI.
Traduzione: Vera Gajiu

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